giovedì 26 giugno 2008

Enrico V


Mio bel cugino, se è destino che io muoia, siamo in numero sufficiente a costituire per la patria una grave perdita; e se siamo destinati a sopravvivere, meno siamo e tanto più grande sarà la nostra parte di gloria. In nome di Dio, ti prego, non augurarti che abbiamo un solo uomo di più. Non sono avido di denaro, ne mi curo di vedere chi mangia a mie spese e non mi addoloro se altri porta i miei abiti. Tali cose esteriori non sono nei miei desideri. Ma se è un peccato essere avido di onore, allora sono l’ anima più peccatrice di questo mondo. Felici noi, noi pochi, schiera di fratelli; poiché chi oggi spargerà il nostro sangue con me sarà mio fratello. Chi sopravviverà tornerà a casa e si leverà in punta dei piedi e si farà più grande. I vecchi dimenticano: egli dimenticherà tutto come gli altri, ma ricorderà le sue gesta di quel giorno…e forse anche un pochino di più. Questa storia il buon uomo insegnerà a suo figlio. E fino alla fine del mondo.
Enrico V – W. shakespeare

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