venerdì 16 aprile 2010

marathon des sables



A DISTANZA DI QUALCHE MESE NON RIESCO ANCORA A RACCONTARE LE MIE EMOZIONI, QUINDI UTILIZZO LE PAROLE DI UN AMICO X FARLO!!

LA MIA MARATHON DES SABLES 2010…….Sinceramente devo dire che il tempo non si è mai fermato dalla precedente edizione a cui ho partecipato la scorsa primavera: le emozioni erano state grandi, grandi quanto le situazioni avverse di tempo che ci hanno accompagnato fino alla fine della manifestazione. Il giorno avevamo al massimo trenta gradi e la notte si arrivava anche a due gradi cosa insolita per la fine di marzo nel deserto africano ma visto le perturbazioni che avevano interessato il Sudest del Marocco dovevamo includere tutto nel pacchetto offerto per la MDS2009. Tappe annullate, tappe prolungate, percorsi modificati ma alla fine il risultato è stato ottimo 156° e arrivederci al 2010!!

A ottobre 2009 sotto la guida di Fulvio inizio a lavorare per il 2010 e insieme al mio Raidlight 20L ne abbiamo fatte delle belle, con più o meno peso, per più o meno km, ma con le suole e la mente, già sulla sabbia. Il tempo scorre veloce e come in un film di Walt Disney mi ritrovo insieme a quelli del 2009 prima a Marrakech, poi nel bivacco per i controlli tecnici e in attesa della partenza. Zaino quasi perfetto,al peso 7,2kg solo 700gr lo scarto dal minimo richiesto e 1000kcal in più previste per il famoso "non si sa mai"!.

Ci viene consegnato il RoadBook e l'adrenalina sale,ci aspettano 256km e 6 tappe rispettivamente di 30/35/40/82/42/20; la tappa più lunga ammette l'arrivo in due giorni.

Prima del via faccio un po' il punto della situazione, mi ripasso un po' di mantra da recitare nei momenti di crisi e mi convinco che il tempo non si è fermato, questa è la vera MDS, 45° di temperatura e percorsi veramente duri!

Si parte! la prima tappa è abbastanza lineare e si soffre solamente il caldo, i rifornimenti e i controlli molto regolari ogni 12km facilitano l'arrivo al termine della tappa:3h35m

La seconda è tosta 35km con uno Jebel(montagna) EL OTFAL al 25% di pendenza da superare al 28°km e poi 3km di Erg(dune) prima dell' arrivo. Si iniziano a contare i primi ritiri, disidratazione e flebo per recuperare a go-go; ma ogni flebo comporta 20 min di penalità! Ce la faccio in 4h35m.

Terza tappa, 40km piatti con alcuni Erg e dei punti dove la T arriva anche a 52°gradi,la stanchezza inizia a farsi sentire e il gioco si fà duro,riesco a concludere in 5h8min e trascorro il tempo che mi divide dalla tappa successiva disteso sotto la tenda, vuoi perchè stanco, vuoi perché mi aspettano 82km e non mi posso permettere errori che altrimenti pagherei a caro prezzo: questa è la legge dell' autosufficienza totale ricevi solo acqua circa 10lt a testa al dì e tenda con tappeti, il resto è sulle tue spalle, le tappe sono consecutive e la stanchezza si triplica giorno per giorno.

Arriva velocemente il sorgere del sole e come da copione i Marocchini incaricati godono nel smontarti in 4e4=8 la tenda e tirarti via i tappeti su cui hai passato la notte. Fatta colazione con quegli abominevoli liofilizzati ti ritrovi con i tuoi compagni d'avventura sulla linea di partenza, questo si ripete a ogni tappa, musica rock a tutta e adrenalina a 1000. Via!

Quarta tappa: 82 km che non finiscono mai, un susseguirsi di emozioni e paesaggi meravigliosi; passo passo senti arrivare la stanchezza quella che per alcuni può prolungarsi anche per 40 ore per riuscire a portare a termine la frazione. Gli ultimi 30km sono tutti una Duna di Sabbia, non finiscono mai, ma ti lasciano ricordi e sensazioni di una notte nel deserto che non dimenticherai mai! Ho la fortuna di chiudere in 14 ore ma, malgrado la buona prestazione crono, il livello tecnico dei partecipanti non mi permette di rientrare nei primi 100! Felice di essere dopo questi grandi atleti che mi hanno proceduto. Reintegro solidi e liquidi e faccio buon riposo mentre tanti altri arriveranno fino alle 18 del giorno successivo.

La quinta tappa è la Maratona, 42,195km, dove si cerca di sparare tutto quello che è rimasto. Il percorso è sempre impegnativo, misto con Erg, Jebel e piatto sassoso, condito da una buona temp di 45°/50°; la chiudo in 5h14min e salvo imprevisti nell' ultima tappa dell'indomani, dovrei migliorarmi rispetto all'anno scorso!

La sera nel bivacco ognuno con il suo trascorso si prepara con il sorriso sulle labbra ad affrontare quella che sarà l'ultima tappa quella che ci porterà fino a Merzouga dove si trovano le seconde dune più alte del mondo dopo quelle Libiche.

Non sarà una passeggiata ma si tratta dell' ultimo sforzo ed il miraggio di una doccia in hotel come premio finale oltre alla medaglia da finisher, consegnata direttamente dal papà della MDS Mr Patrick, spingono tutti ad andare come missili tanto che mi soffieranno un' altra posizione. Piazzamento finale 129° assoluto!

Comunque, soddisfatto della mia prestazione e non potrebbe essere altrimenti,porto dentro di me il ricordo di una bellissima esperienza sia podistica che umana, riuscire ad accettare e condividere pensieri e scelte con altre persone che non hai mai visto e che in questa circostanza hanno come te solo un'interesse: raggingere l'obbiettivo finale! E siamo tutti comunque in ugual misura vincitori, dal primo all'ultimo, persone diverse con storie, credenze, tradizioni, vite diverse, accomunate tutte dalla stessa passione: correre.


Marathon Des Sables 2010

Carissimi amici,

come avrete avuto modo di vedere questa volta a fianco del
pettorale 595 e del mio nome c'era un bel "ABANDON".

Ma come mai? Ero in super forma spettacolare... eppure?
Eppure il deserto ad oggi rimane la più grande scuola di vita io abbia
avuto (assieme al film "Kung Fu panda").

Prologo:
Questa volta mi ero allenato sul serio, avevo l'esperienza dello scorso
anno. Un super zaino dal peso di 6kg scarsi (contro i 12 dello scorso
anno, e come dice qualsiasi veterano lo zaino è tutto) e delle gambe
potentissime. Già a Dicembre quando sono stato a Parigi a trovare Paolo
sfoggiavo due polpacci due cosce e un culo di kevlar. le premesse erano
perfette per una super performance. Mi sentivo in forma, ma... qualche
volta mi chiedevo... "perché lo fai?"
beh, la risposta era semplice: "perché mi diverto! e perché mi piace!"

A pochi giorni dalla partenza:
Il mio caro amico e veterano della MDS Chiarissimo Professore Sergio
Ortolani docente di astronomia a Padova mi chiama dicendomi di
prepararmi ad un caldo "epocale". AL volo cambio la mia dispensa di
cibi, privilegiando la frutta disidratata ai cibi grassi e quindi poco
digeribili col caldo. Cambio sacco a pelo con uno iper-super tecnologico
e leggerissimo ma senza zip (da quanto leggero).

In Marocco:
fa caldo. fa veramente Caldo. Guardo ciò che mi circonda non più
pensando solo alla corsa ma godendomi il fatto di essere lì e quindi
godendomi il panorama e i silenzi.

La consegna del road book.
Azzzo!!! "Che culo" il mio primo pensiero! manca il mio incubo: L'erg
chebbi NON c'é. i 15 KM in linea d'aria di dune alte anche 400m non ci
sono. Gli esperti però impallidiscono! COsa c'é? C'é lo Jebel El Oftal!
Un incubo ancor maggiore! La seconda tappa pare essere un disastro
assieme alla quarta di 82km e all'ultima. Vabbé, basta andare piano fino
alla lunga in cui ci si gioca tutto. La quarta questa volta non sarà
difficilissima secondo me. Le dune (mio incubo) non sono molte. ci sono
grandi canaloni e lunghe zone di pietraia.

Si parte!
la prima tappa sulla carta è facile. Parto pianissimo e accompagno un
amico. Lui va pianissino, Non capisco, lo lascio andare avanti e vedo che
già zoppica! Butta la gamba dx malissimo. Capisco che non ha alcuna
possibilità di farcela! Siamo solo alla prima tappa, e già è in queste
condizioni? Lo accompagno con me.
Sembrava facile ed invece cavolo come la sto soffrendo questa tappa.
Berrò 11Litri (!!) d'acqua nel corso della tappa e del pomeriggio.
Il caldo fa schifo. I primi ritiri ci sono da subito, ma ancor prima le
prime disidratazioni. Quando ti prende la disidratazione non puoi farci
niente se non farti piantare un ago in vena e attendere. Quando sei
disidratato vomiti e non reggi più l'acqua. Quindi non ti resta che
perfondere l'acqua via endovenosa. La soluzione di sodio cloruro che ti
iniettano ti gonfia come bibendum e ti fa tenere l'acqua per i gg
successivi. Ti senti nuovo e hai il tempo di ambientarti al caldo.

Seconda tappa:
Il mio amico (Zubani l'organizzatore italiano) sta sempre peggio. Mi
obbliga a lasciarlo e a partire. Sto con lui 15km poi parto e corro vero
il famigerato Jebel El Oftal di cui tutti parlano. Corro, corro, corro.
Supero molti italiani che mi avevano lasciato indietro e continuo a
spingere. Mi sento in forma!
Arrico al CP2 e subito dopo ci sarà lui, l'incubo dei più. Faccio
punzonare il cartellino, mi carico d'acqua e ... alzo lo sguardo! UN
MURO! UN MURO DA PAURA! L'elicottero gira sopra e i medici sono
impegnati con lo sfigmomanometro e le coperte termiche a coprire la
gente e piantare aghi.
Collasso dopo 1/3 di scalata. Mi fermo. Prendo fiato. Cazzo è UN MURO!
Fa paura! Tengo botta. NON MOLLO. Raggiungo la cima con pause anche di
15minuti. Scollino e la discesa è ancora peggio. DOpo i 4km di discesa
mi aspettano 5km di dune...MERDA!
Arrivo sputando anche le emorroidi, ma arrivo!
Mi preparo la cena. Bevo e mangio. Passa un'oretta e ... MERDA!... Ops!
No merda, DIARREA!!
Per chi sa leggere, sa che nausea e diarrea sono i primissimi sintomi
della disidratazione. Non reggi più l'acqua e come la butti dentro al
fai uscire per una via, qualunque via è buona.
Prendo due imodium ma chissà se basterà. Prendo anche un po' di sali e
bevo. DOmani ci sono 40km e sulla carta sono facili, quasi tutti piani.
Intanto la clinica è sempre più piena di gente con le flebo, italiani
compresi.
paolo arriva tardissimo e come avevo previsto si ritira per una caviglia
gonfia come una zampogna.

Terza tappa 40km.
parto e sento che le gambe girano come un quattro cilindri che va a tre.
Ma so che a volte basta scaldarle bene e poi partono a bomba. Accelero.
E' tutto piano. Mi tengo tra i primi italiani "lenti", devo recuperare tutto il
tempo perso nei giorni passati (e ne ho perso un sacco!).
Arriva metà giornata e mi sento collassare. Tutta la tappa è tra
pietraie nere. Il terreno brucia anche attraverso le scarpe e l'afa ti
ammazza. Corro, bevo ma ho sempre le labbra secche.
Arrivo al penultimo CP e mi viene da vomitare. Capisco che non ho molte
possibilità. Chiedo acqua e prendo penalità: mezz'ora ogni bottiglia.Mi
bagno. Bevo, cerco di mangiare ma la nausea mi blocca la gola. Cerco
ristoro all'ombra. Il caldo mi ammazza. Mi guardo intorno e trovo
valentino che stava tra i primi sotto la tenda medica con la flebo. Mi
dice che non ce la fa. Attendo, gli sto vicino, lo conforto e mi godo un
po' d'ombra finché non mi cacciano dalla tenda medica: è solo per chi
sta male! Riparto, non posso passare troppo tempo fermo.
Altra bottiglia, altra 1/2 ora di penalità, ma capisco che sono vuoto.
Mangio miele, fruttosio, butto dentro tutta la benzina super che ho
nello zaino. Le barrette invece le butto mi fanno vomitare.
Parto ma le gambe sono un quattro cilindri che va a uno e a volte a due...
Passa del tempo e Valentino mi supera a bomba. Cavolo! Le flebo lo hanno
rimesso a nuovo! Adesso le 6 flebo fatte e tutto il sale che ha in corpo
lo fanno sentire più forte che mai!
Fatico. Arrivo all'ultimo CP. Altra acqua altra penalità. Ma chi se ne
frega, penso di essere allo sgroppino più che alla frutta!
Arrivo al traguardo, il "bip" del trasponder è un sollievo, mi timbrano
subito il badge e mi mettono in mano 4,5litri d'acqua. Non mi dirigo
alla mia tenda ma all'infermeria. Entro e mi butto per terra alzando un
braccio. Sento il viso che è come scollato dl cranio e trema come in
preda a delle scariche di corrente. Arriva una ragazza che mi dice che mi
devo alzare e che devo andare alla clinica che è dall'altra parte. Come
provo ad alzarmi mi blocca subito, mi distende e sento che grida
"chiamate la macchina". Mi prendono in due mi tolgono zaino e acqua e mi
caricano in una land rover per portarmi all'ospedale da campo. Come
arrivo mi fanno distendere e mi misurano la febbre. 39,8.
Mi dicono di prendere delle pastiglie. Mi sento Hannibal the cannibal
con il viso scollato. Sono come tutto in preda e convulsioni e a spasmi
incontrollati. Mi viene da ridere e faccio segno di piantare l'ago.
Mi dicono che mi costerà 2h + 1/2 ora a sacca oltre al fatto che se
dovessi ricorrere di nuovo alla perfusione sarei squalificato. Insisto!
Piantano l'ago e cominciano a numerare le sacche di sodio cloruro e a
misurare la temperatura.
Arrivano alla sacca 8 (da 1/2 litro) di sodio cloruro allo 0,9% e quindi
passano a quelle al glucosio. Ne faranno altre due per poi passare a
quelle verdi. Solo dopo 12 sacche e la temperatura scesa a 37,2
smetteranno, buttandomi de facto fuori della tenda medica.
Lorenzo Trincheri nazionale italiana di 100km e due volte entro i primi
10 alla MDS è dalle 6 che è fuori ad aspettarmi. Ieri era quarto
assoluto, gli chiedo come è e mi dice che si è ritirato. Disidratato tra
CP1 e CP2.
Torno in tenda alle 23. Mi portano a spalla Lorenzo e Valentino e mi
sento gonfio come un pallone.
La Notte alterno tra sudate e brividi di freddo.
la mattina mi aspettano 82km tra pietraie e canaloni oltre che a 10km
finali di sabbia.
Mi alzo e sono sereno: non sono un eroe e non sono venuto per farmi del
male. Mi dicono tutti di partire e quindi di ritirarmi lungo la strada
qualora non ce la faccia.
No. Mi vesto, carico lo zaino e vado serenamente lentamente verso il
direttore di gara a consegnare pettorale e cibo formalizzando il mio ritiro.
Posso prendere la jeep e andare a ouarzazate in albergo o rimanere con i
miei compagni seguendoli con l'organizzazione. Scelgo di restare. Mi
godrò la corsa con l'organizzazione e sarò sempre all'arrivo ad
applaudire TUTTI i concorrenti.
Al mio arrivo al bivacco trovo altri 6 italiani ritirati compreso Mario
Malerba, uno che era arrivato 5 assoluto.

E' commovente aspettare i tuoi compagni cercando di riconoscerli
dall'arrivo. La sera della lunga aspetto i primi. Il primo è il solito
Anshal, con il fratello hanno monopolizzato le ultime 15 edizioni.
Arriva con il buio e dopo 82km corre tanto veloce che nemmeno 100 metri
saprei correrli a quella velocità.

La mia MDS finisce così, a metà.

Torno a casa però più felice di quando sono partito. E' stato bello
rivedere gli amici, vivere ancora una volta il deserto e forse aver
imparato una cosa ancor più importante di vincere: perdere. A volte
bisogna sapere quando è il momento di mollare. E mollare al momento
giusto vale più che portare a casa una vittoria "fuori prezzo".
Lo scorso anno arrivai con una edizione tremenda, ma pagai 3 settimane
di malattia al mio rientro nelle quali eri a pezzi. Questa volta sono
rientrato in forma, forse persino migliore di quella della partenza, e
sicuramente più sereno.

Non so se tornerò, per ora mi attendono una mezza domenica, una 47 a
luglio e la 98km del monte bianco a fine agosto. Poi vedremo. Certo che
il deserto insegna sempre a chi vuole imparare.

(penso che tornerò!)

Renzo Marcanzin